lunedì 14 giugno 2010

A Roma sfrattato perché gay, le dichiarazioni della Sassone


La viceresponsabile per il VI Municipio dell’Italia dei Diritti:Auspico una decisa presa di posizione da parte del sindaco Alemanno”

Emilio Rez, 25 anni, ha dichiarato ai carabinieri della caserma di viale Libia di essere stato sbattuto fuori di casa con l’unica accusa di essere omosessuale. La denuncia è stata presentata per minacce, appropriazione indebita e violazione di domicilio. Il giovane, cantautore originario di Torre Annunziata, era già finito sulle pagine di cronaca per aver subìto lo scorso anno un'aggressione a San Giovanni. “L’aria si fa pesante nella Capitale – interviene Antonella Sassone, viceresponsabile per il VI Municipio dell’Italia dei Diritti – e non solo per la calura estiva. C’è la percezione che certi atteggiamenti, certe frasi, che poi diventano modo di pensare, possano venire allo scoperto senza paura. È un atteggiamento mentale prima di tutto, costruito sulla legge del più forte, come per gli animali. E come gli animali si fa branco e passa il messaggio per cui ‘o sei come noi o sei contro di noi’. La subcultura dell’illegalità, dell’omofobia e della violenza ha terreno fertile in questi giorni in cui si strizza l’occhio più facilmente ad un pestaggio a sfondo razziale o sessuale piuttosto che ad un povero barbone che ruba una bottiglia di alcolici alla stazione”.

Da sei mesi, Rez, risiedeva nell’appartamentino, seicento euro al mese per 40 metri quadrati, senza riscaldamento, della zona Pigneto. Con i proprietari, due coniugi calabresi settantenni, i rapporti si erano incrinati, stando alle dichiarazioni del ragazzo, successivamente alla sua richiesta di poter prendere visione del regolamento condominiale e di ottenere un disciplinato contratto d’affitto. Da allora, i tenutari l’avrebbero l’tempestato di telefonate, appellandolo come ‘frocio di merda, farabutto’. Il culmine la sera di giovedì scorso quando il cantautore, dopo esser salito al quarto piano ha trovato la serratura dell'abitazione cambiata e tutte le sue proprietà, dischi, pellicce, gioielli, davanti la porta in sei sacchi neri.


“I timidi segnali delle istituzioni non sono sufficienti – continua la Sassone –; non è abbastanza per tutelare una fascia di cittadinanza cui vengono negati diritti, non ultimo, come nel caso di Emilio Rez, quello di abitazione. Tralasciando la problematica delle speculazioni sugli affitti, peraltro tutti a nero, ora è interessante vedere come si muoveranno le istituzioni in questa situazione. Auspico una netta presa di posizione da parte di Alemanno che è sindaco di tutti i romani, senza distinzione di orientamenti sessuali, religiosi o razziali. Ma che sia un intervento deciso, non una pacca sulla spalla che si dà per poi girarsi subito dopo e far finta di niente. Ad Emilio Rez – conclude l’esponente municipale del movimento presieduto da Antonello de Pierro – esprimo tutta la mia solidarietà per l’accaduto e la mia stima per aver avuto ancora una volta la forza di denunciare le vergogne della nostra società”.

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